Questo sabato mattina esco per fare un paio di commissioni, ad un certo punto, verso le 11, spunta un pallido sole, dopo un mese che qui in Piemonte piove è manna, prontamente chiamo Angelo per andare a farci un giro, che subito accetta, ma anche lui era in giro per commissioni, decidiamo di partire per l'una, destinazione ignota, io gli avevo proposto di andare in Liguria, ma la strada sembrava eccessiva e il tempo incerto, nel frattempo sento Ivan e Fabio400, che purtroppo per impegni familiari devono declinare l'invito.
Verso l'una chiama Angelo e mi comunica che non aveva tenuto conto di alcuni impegni familiari.
Mi faccio coraggio e parto da solo, vado al mare, inforco la statale e mi avvio e siccome non volevo essere da meno di Angelo, decido anch'io di farmi la mia doppietta, all'andata per il Passo del Melogno SP490, fino a Pietra Ligura, dopodichè mi dirigo ad Albenga e prendo la statale SP582 del Col di Nava, altro passo pieno di belle curve, ma non tortuose come quello dell'andata.
L'impresa è stata che i due passi erano completamente avvolti dalle nuvole e quando ci sono finito dentro la visibilità era sui 10 metri all'andata e una quindicina al ritorno, in più pioveva e la strada del Passo del Melogno è quasi tutto all'interno della foresta, quindi la strada era resa ancor più viscida dalla resina degli alberi, il mio pensiero è subito andato alle castagne presenti sullo stemma degli Irriducibili.
Alla fine è stata dura, ho dovuto togliermi gli occhiali e alzare la visiera del casco, ma mi sono veramente divertito, in più è stato un viaggio altamente terapeutico, in quanto inconsciamente, mi era rimasta addosso, dopo la caduta nel tour siciliano, una sorta di preoccupazione nell'affrontare le curve, ma qui, visto le condizioni avverse, ad un certo punto mi è proprio passato di mente tutto e mi godevo una curva dietro l'altra, solo a valle mi sono reso conto che ero "guarito"
Alla fine i km macinati sono stati poco più di 400.
Il percorso è altamente consigliato a chi voglia divertirsi su due ruote, per la "tortuosità" della strada e del paesaggio, purtroppo nella nebbia ne ho visto poco, ma non era la prima volta che facevo questa strada, solo che l'avevo sempre fatta in macchina e avevo sempre provato invidia per tutti i motociclisti che ci vedevo passare, tanto che era uno dei miei più grandi desideri di "motociclista".
Dimenticavo, una volta arrivato nei pressi di Torino, tanto per cambiare, mi sono beccato un bel temporalone
Ciao