gelodone
Utente non iscritto
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« Risposta #106 inserita:: Luglio 29, 2008, 09:29:03 pm » |
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finalmente ho di nuovo una tastiera funzionante a disposizione e una delle prime cose che voglio fare è raccontare la mia su questa meravigliosa grande cazzata!
la prima faccenda da sbrigare sono i ringraziamenti: a ivan e puka ma soprattutto a esseti e biondo che alla nostra avventura hanno dovuto aggiungere una bella botta di km per raggiungerci e per tornare a casa.
il venerdì sera un breve giro per il centro di torino è stato il preludio a una cenetta al quadrilatero romano, uno dei poli della movida torinese e in quanto tale da me, famoso orso polare preistorico, cordialmente detestato ma c'era chi doveva a tutti i costi lustrarsi gli occhi con lo struscio e dunque..... questo "chi" ha solo guardato, tranquilla chiara..... in compenso mi sono innamorato della giovane cameriera che ci ha rifocillato. lo dico qui pubblicamente: fratello puka, hai vinto a mani basse il premio per la miglior tv della mia vita e consiste nel fatto che verrò da te a vedere tutte le partite della juve fino alla fine della prossima stagione!
sabato mattina appuntamento "al solito posto": partenza in ritardo di quasi un'ora ma chissenefrega. primo colle in programma il fauniera, altresì detto colle dei morti. siamo in valgrana, nel cuneese. è un posto che amo particolarmente in quanto è stato uno dei primissimi colli che ho raggiunto col porco e perchè c'è la statua dedicata a marco pantani che ha fatto davvero lo stronzo, con rispetto parlando, ma che resta per me un mito fra i più grandi. immancabile, per me, una fetta del locale formaggio castelmagno e una pagnotta da consumare per pranzo più tardi. la salita al fauniera su una stretta strada asfaltata piuttosto bene ci ha gradualmente sintonizzati sul resto dell'avventura che ci stava aspettando: curve, torrente, vegetazione che si dirada man mano che si sale, panorami, natura selvaggia. la discesa verso demonte ci ha divertito veramente. secondo colle: la lombarda che ci porta in francia. purtroppo arriva il brutto tempo, nuvole e pioggia, e non ce la siamo goduta come avremmo potuto. in cima abbiamo trovato dei ruderi militari dove ci siamo un pò riparati e abbiamo mangiato qualcosa e poi giù verso isola e la valle della tinèè che ci porterà verso il tetto d'europa. la discesa della lombarda era probabilmente il tratto più "da guidare" ma sotto l'acqua abbiamo dovuto fare parecchia attenzione. poi il mitico colle della bonette di cui ho già parlato poco tempo fà e non sto a ripetermi: lungo, bello e alto da matti. scesi da lassù abbiamo dovuto separarci da ivan con grande dispiacere: mancava il parpaillon ma era tardi e faceva un tempo orribile. il tentativo lo si farà l'indomani ma lui deve rientrare. noi abbiamo il tempo di trovare il campeggio e di aprire le tende prima che si rimetta a piovere. io ho il tempo di far cadere per terra la fotocamera e di fotterla definitivamente: un destino.... mi innamoro anche della cameriera francese: un destino....
domenica mattina c'è un bel sole e carichi come delle molle partiamo per la nostra meta. dopo pochi km su asfalto una piccola cappella e ,due grandi alberi, uno per parte, segnano l'inizio dello sterrato. la valle che saliamo è, per usare una sola parola, maestosa: è come una enorme curva parabolica verso sinistra e sostanzialmente la strada ne sale gradualmente la sponda esterna. quando si esce dal bosco, il momento per me magico in ogni salita oltre i 2000mt, si passa sull'altra sponda del torrente e inizia la serie di tornanti alternati a tratti rettilinei che ci porterà al tunnel. si sentono i fischi di alcune marmotte, una attraversa la strada proprio davanti alle ruote del biondo. arrivano mentre saliamo alcuni altri motociclisti, quasi tutti bmw, ci passano con degnazione ma noi continuiamo finchè dopo l'ennesima svolta, finalmente, eccoci davanti al tunnel! non è stata difficile, francamente ne ho fatte di ben più accidentate, ma c'è ancora quel buco nero in cui infilarci e chissà cosa ci si trova sotto le ruote e poi altrettanta strada da scendere; siamo neanche a metà, insomma. davanti al tunnel abbiamo vissuto una gran bella mezzora: venti, anche venticinque mucche e quattro porci! che soddisfazione, ragazzi: neanche un concessionario bmw ne ha tante tutte insieme. tutti quanti vestiti come per la dakar, ruote artigliate, luci di profondità, quelli che salivano in piedi sulle pedane..... minchia! e noi quattro con le scarpe da ginnastica e la tenda attaccata al bauletto..... pelle d'oca, orgoglio profondo e felicità assoluta. il tunnel: buio pesto, pozzanghere e fango ma fortunatamente niente ghiaccio. la discesa, pur non impossibile, mi è sembrata più scassata della salita, almeno in alcuni passaggi. poi via verso l'italia, con la dolorosa rinuncia al col de l'izoard per mancanza di tempo, ma comunque con ancora il colle dell'agnello da superare. e il colle dell'agnello è 2744mt, mica un cavalcavia! alla fine mi porto dentro due ricordi su tutti, uno quasi ovvio e banale, l'altro più inatteso. quello ovvio è come mi sono sentito sul piazzale davanti al tunnel, quando ho messo il porco sul cavalletto e ci siamo scambiati dei sonori cinque di gioia e quando ho fatto il conto delle mucche e dei porci presenti. quello inatteso invece è uno scambio di battute fra esseti e il biondo sul colle dell'agnello: stefano che dice "sta salita non mi ha divertito tanto, non c'era gran che da guidare" il biondo che risponde "che mi frega delle pieghe, guarda in che posto siamo!"
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