Per i romani, laziali e non.. vabbè per domenica 27 abbiamo già tutto organizzato ma sul sito di due ruote ho trovato un articolo interessante che per settembre potrebbe ispirare una bella uscita se vi va di perdere un po di tempo leggete pure
Alla scoperta della Tuscia passando per il piccolo borgo medievale incastonato nella valle del Treja e che ha ispiraro molti artisti. Gallery fotografica e road book da scaricare
Per la classica gita fuori porta non serve solo una moto di grossa cilindrata. L'avventura a due ruote, almeno quella per un fine settimana, o anche per un giorno soltanto, come quella che vi proponiamo in quest'itinerario, si può vivere anche a bordo di uno scooter, lo stesso che usiamo tutti giorni per districarci tra il traffico cittadino. Ma se durante la settimana le due ruote sono più una necessità che un vero e proprio svago, l'occasione di una delle prime giornate di sole primaverile può essere il giusto pretesto per un viaggetto turistico. I dintorni romani offrono infinite destinazioni che si possono raggiungere facilmente in giornata, luoghi tranquilli, mai affollati, ideali per compiere quel famoso "stacco" dalla vita di tutti i giorni in grado di "ricaricarci" per affrontare l'ennesima settimana di lavoro.
Si parte da Roma e precisamente da Via Flaminia, una volta imboccata si percorre in direzione di Civita Castellana, godendosi un paesaggio che piano piano si lascia alle spalle i grossi edifici della città, introducendoci nella campagna romana, fatta di distese erbose, campi coltivati e piccole case rurali.
Lo stacco dalla Capitale è quasi immediato e sorprende già dopo pochi chilometri, oltrepassata Prima Porta, si respira già una fresca aria di campagna.
Proseguiamo sulla Flaminia (SS 3), una delle antiche via consolari romane, "aperta" da Gaio Flaminio attorno al 220 a.c., da cui prende il nome. Nell'antichità rappresentava l'asse viario di fondamentale importanza per i collegamenti tra Roma e l'Italia settentrionale e in seguito verso l'Europa centro-orientale. Noi ci accontentiamo di percorrerla per pochi chilometri: oltrepassiamo il piccolo comune di Castelnuovo di Porto e subito dopo Morlupo, un paesino composto da quattro case e una stazione ferroviaria.
La strada è larga e poco trafficata con il manto stradale in buone condizioni, così, anche grazie alla facilità di guida dello scooter, ci concediamo il lusso di guardarci intorno, ammirando il paesaggio.
Ancora pochi chilometri ed arriviamo in prossimità di Rignano Flaminio; seguendo i cartelli per Calcata si imbocca una piccola deviazione sulla sinistra, con un asfalto non sempre in buone condizioni, con qualche detrito, che ci conduce a Faleria, la prima tappa di questo itinerario: uno splendido paesino della Tuscia. Anticamente denominata Etruria meridionale, la Tuscia, è una zona geografica della provincia di Viterbo che si estende a nord di Roma fra il mar Tirreno, la Toscana e l'Umbria. Ad ovest la fascia marina e le zone archeologiche di Vulci, Tuscania e Tarquinia. Al centro i Colli Cimini (con il lago di Vico), i Colli Volsini (con il lago di Bolsena) e la città di Viterbo. Il paesaggio della Tuscia, a differenza di quello toscano, appare selvaggio e indomato, ed è caratterizzato da profonde forre (forra: profonda e stretta gola di roccia fra le cui pareti scorre un corso d'acqua ndr) di roccia tufacea, contornate da una vegetazione rigogliosa e tenace.
Faleria è un paesino di circa 2.000 abitanti il cui nucleo urbano sorge in parte su un colle di tufo isolato; il centro storico di questo antico borgo, situato a metà strada tra Roma e Viterbo, fu quasi interamente distrutto nell'1942 da un terremoto che sconvolse la zona. Oggi, purtroppo, poco è stato fatto per riqualificarlo, ma vale comunque la pena visitarlo per godersi il fascino decadente di un "paese abbandonato", come è stato successivamente ribattezzato.
Il piccolo borgo medievale di Calcata
A pochi chilometri si erge Calcata, un luogo con un fascino molto particolare che richiama ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutta l'Italia, ma anche dal resto del mondo.
È un piccolo borgo medievale, gli abitanti sono circa 900, arroccato su un alta rupe tufacea dal quale si gode una splendida vista sulla riserva naturale della Valle del Treja.
L’antico borgo medievale, nella parte più caratteristica, è appoggiato su profonde forre ricoperte dalla verde macchia mediterranea. Il centro storico è molto ben conservato e presenta strette viuzze che si snodano tra piccole abitazioni e vecchie cantine, oggi restaurate ed adibite a simpatici negozi di oggetti d'arte, antiquariato e souvenir. Con un po' di attenzione è possibile riscoprire sui muri delle case le antiche finestre e i portali medievali, ormai confusi nelle successive ricostruzioni.
Oggi Calcata è una pittoresca dimora per scrittori, musicisti e scultori, artisti che hanno scelto di soggiornare tra le mura di questo paesino per godersi la serenità e la pace di questo piccolo angolo della Tuscia.
Non ci sono grosse attrattive o monumenti appariscenti, se si esclude il castello attualmente in restauro; il fascino di Calcata è da ricercarsi nei particolari, tante piccole “chicche” che rendono questo borgo un vero e proprio gioiello. Lungo le viuzze si aprono spesso suggestivi panorami sulla valle a volte preceduti da archi e da antiche scale scavate nel tufo, inoltre, incastonate tra le mura delle case ci sono piccole decorazioni, mosaici, dipinti che si notano soltanto passeggiando senza fretta tra questi vicoli stretti.
Le diverse e variegate attività culturali di questo vivace paese prendono forma nelle antiche botteghe: la "cacera", il "forno a soccio", il "forno venale", il magazzino "documenta" e il "granarone"; questi spazi accolgono spesso mostre, conferenze, concerti e altre manifestazioni a carattere artistico.
Inoltre, i nuovi abitanti di Calcata hanno anche dato vita al museo d’Arte nella Natura, inserito nella Riserva, un museo che offre al visitatore un percorso di interessantissime opere d’arte realizzate con il gusto e le tecniche dell’estetica naturalistica. Per la creazione di questo originale museo all’aperto sono stati utilizzati esclusivamente i materiali naturali offerti dal bosco creando composizioni che, inscindibili dal territorio, vivono in simbiosi con l’ambiente e le stagioni, assumendone i colori e i profumi.
Civita Castellana, Castel San Elia e Nepi
Finita la visita a Calcata risaliamo in sella e percorriamo a ritroso la strada fino a Faleria e successivamente fino alla Via Flaminia, che da qui ci porta in poco tempo a Civita Castellana. Una cittadella di 16 mila abitanti famosa soprattutto per essere la culla italiana per la produzione di ceramica.
L’industria della ceramica nei suoi vari settori dei sanitari, delle piastrelle, degli accessori da bagno, delle stoviglierie e degli oggetti d’arte caratterizza la cittadina a tal punto da configurarsi come “monosettorialità produttiva” sia per l’elevata concentrazione di aziende nel comprensorio, sia per la quantità e la qualità dei prodotti.
Basta un rapida passeggiata tra le strade del centro per osservare esposte nelle vetrine dei negozi ogni genere di tazze, tazzine, piatti e prodotti tipici del luogo, ovviamente in ceramica, oggetti ideali per un souvenir o un regalino alla mamma!
Dal centro della città seguendo le indicazioni per Castel San Elia si arriva a questo piccolo centro, poche case e una splendida basilica che si affaccia, in posizione particolarmente panoramica, sulla valle Suppetonia. La costruzione risale all'VIII secolo ed è una delle più belle rappresentazioni del viterbese di stile romanico.
Da Castel S. Elia si prosegue fino a Nepi e dopo pochi chilometri si incrocia la Via Cassia, un’altra delle antiche vie consolari che con le sue due corsie a rapido scorrimento ci porterà velocemente nei pressi di Roma.
Dove mangiare, dove dormire
Calcata (cucina tipica)
Ristorante “I tre monti” Piazza Roma, 11
Tel: 0761.587998
Ristorante “La Piazzetta” (prodotti freschi) Via S. Giovanni, 47
Tel: 0761.588078
Civita Castellana
Ristorante Mignolò (si spende poco e si mangia bene!)
Via V. Ferretti, 101
Tel. 0761.513465
www.mignolo.it Castel Sant Elia
ristorante “Il Contado”
Via Civita Castellana Km. 1,800
Tel: 0761.555228
Dove dormire
Calcata
Agriturismo “La rosa dei venti”
Situato a soli 5 Km. da Calcata nello splendido contesto del Parco Suburbano della Valle del Treja.
Località Meterano snc
Tel: 06.9049748 - Fax: 06.9049748
Civita Castellana
Palace Hotel Relais Falisco - Dimora storica
Via Don Minzoni, 19
01033 - Civita Castellana (VT)
Tel: 0761.5498
Fax: 0761.598432
Castel S. Elia
Bed and Breakfast “Casa Francesca” 3 camere, 5 letti
Via Civita Castellana - Località Perazzito
Tel: 0761.557414
Bed and breakfast Castel S. Elia “Casa Maria” 3 camere, 6 letti
Via dei Vignali, 17
Tel: 0761.555228
La tabella dei chilometraggi
Località Istruzioni Km
Roma Lasciare la Capitale percorrendo la SS 3 0
Castelnuovo di Porto Oltrepassare il paese rimanendo su Via Flaminia 18
Rignano Flaminio Entrare in paese 37
Deviazione per Calcata
Rignano Flaminio Svoltare a sinistra in Via Moretti 38
Rignano Flaminio Svoltare a sinistra Via Fallisca 39
Uscire da Rignano Flaminio e continuare per Via Fallisca e poi Sp78 41
Faleria Entrare in paese 42
Uscire da Faleria e continuare per Via Giovanni XXIII 43
Calcata Entrare in paese 44
Dopo aver visitato Calcata si ritorna su Via Flaminia
Rignano Flaminio Immettersi su Via Flaminia 38
Continuare sulla strada statale Flaminia 39
Civita Castellana Entrare in città 53
Civita Castellana Uscire dalla cittadella prendendo Via San Salvatore e poi svoltare a destra in Via Castel S. Elia 54
Castel S. Elia Entrare in paese 61
Uscire dal paese e prendere Via Roma 72
Nepi Oltrepassare il paese
Monterosi Immettersi sulla Cassia e continuare sulla SS 2 71
Roma Grande Raccordo Anulare, fine itinerario 120